RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE
"L’ARTE IN ARTE"
Urbino
Arte, letteratura, musica e scienza
Letteratura
Angelo Maria Rossi. Medico condotto. Targa in ottone luccicante, sulla portadell’abitazione-ambulatorio, nella piazza del paese.Un paese spalmato su una collina, alle spalle un’altura rocciosa: le giornate seguonoil loro corso, costanti nel tono, nel tenore, nella durata, nel “basso” immutabile. ...
Il capolavoro del 1953
di Maria Lenti
VIVARTE IX
I testi di Valerio Volpini (Fano 1923-2000) dedicati alla poesia sono due:nel 1947 la cartella d’arte fanese “Undicipoesie di Valerio Volpini / Undiciincisioni di Arnaldo Battistoni” e nel1949 la plaquette “Barbanera” conla presentazione di Carlo Bo (1911-2001) e una acquaforte di ArnaldoBattistoni (Fano 1921-1990) nelle edizionidella Scuola del Libro. Volpinie Battistoni collaborano intensamente. ...
La poesia della resistenza e la nuova incisioneValerio Volpini e Arnaldo Battistoni
di Gastone Mosci
VIVARTE IX
Il partigiano nel forno
Storie (vere) rusticane nei dintorni di Urbino
di Francesco Colocci
VIVARTE IX
Erano i giorni instabili di aprile (1944) quando si riprendono i grandi lavori della campagna ma non è ancora tempo di tagliare il fieno. Si interrano intanto i semi nelle piccole serre per trasferire poi le giovani pianticelle nello spazio aperto del campo appena la temperatura si stabilizza su valori compatibili. Quel mattino sembravano gravare, come sospese minacce, i nuvoloni neri che velocemente percorrevano il cielo di Ca’ Berardo, diretti ad oriente, verso quel tratto limitato dell’orizzonte su cui si stagliava, contro luce, la solitaria chiesetta rustica di Santa Maria in Spinateci. Fin dalle prime ore del mattino, le oche, uscite in branco dal recinto, starnazzavano inquiete su e giù per l’aia, attorno al pozzo, sotto l’immane quercia al confine del prato, come se cercassero di attirare l’attenzione o fossero presaghe di prossime sciagure. Gli altri animali erano invece quieti. ...
fora”. Recitava un antico proverbio dei nonni. Ma il nevone sceso dal cielo tra la fine di gennaio e i primi di febbraio di quest’anno, ha rotto tutti gli schemi e mandato all’aria un sapere antico costruito su secoli di esperienze di generazioni di uomini. Quella sera il manto aveva raggiunto due metri di altezza.
“Mi fai un favore grande? Mi metti l’auto in garage?” Mi dice mia moglie all’ora di cena, presentandosi davanti ai miei occhi con le chiavi in mano e un sorriso....
La nevicata
di Alberto Calavalle
VIVARTE VIII
Scrivere poesia: che senso ha, oggi? e ieri? l’altro ieri? Scrivere poesia può non avere un senso, il “senso” comune del luogo comune. Però… (per chi la scrive: molti; per chi la legge: troppo pochi) è un bisogno: infibrato nelle nenie d’infanzia, germogliato, con stupore, a scuola, avvertito come tale già in età grande.
Vi è un desiderio (pur mimetico, nell’accezione di Réné Girard) che spinge gli uni e gli altri a dirsi-leggersi nei versi, a intravederne il proprio tempo, quello passato e perfino lontanissimo? A sostarvi per un interrogativo, allungato e dilatato in ricchezza, ma non sciolto, che data dall’inizio della vita? ...
Scrivere poesia
di Maria Lenti
VIVARTE VIII
I libri sono importanti perché si fanno portavoce di scelte di vita, di comprensione di una visione generale di civiltà, ed ancora di un fronte di lotta da considerare e da sperimentare. I libri sono visibili e rappresentano i tuoi beni, i tuoi oggetti da amare. le tue cose messe in ordine, costituiscono la tua libreria, rappresentativa, senza confini, un orizzonte che non si chiude. Questa è la visione di un insieme senza fine, cromatico, compatto con oggetti che si succedono inquadrati in scaffali, che si adattano alle pareti, ai corridoi che partecipano alla vita della stanza, di un luogo come Palazzo Passionei, dove è la biblioteca di Carlo Bo. ...
Il diario continuo di Carlo Bo
di Gastone Mosci
VIVARTE VIII